lunedì 6 ottobre 2014

Anche nella Tuscia arriva la svapo-pizza.

Per la maggior parte dei lettori "svapo-pizza" è un termine totalmente astruso che al massimo potrebbe far pensare ad una pizza che "se svampato signò" come avrebbe fatto notare un noto personaggio televisivo di qualche "Zelig" fa. In realtà una volta spiegato il significato del termine sconosciuto, ma forse neanche tanto, e cioè "svapo" diventa tutto più chiaro. Svapare è il verbo che descrive l'azione che compie colui che utilizza un vaporizzatore personale, volgarmente conosciuto come sigaretta elettronica. In pratica invece di "fumare" come si faceva con le sigarette tradizionali, gli utilizzatori della più moderna sigaretta elettronica "svapano". Gli svapatori non sono degli alieni scesi da un'astronave, ma comuni mortali, ai quali come tutti, piace mangiare e soprattutto socializzare. 

mercoledì 9 luglio 2014

SIGARETTE ELETTRONICHE: ECCO LA CRONISTORIA DI COME DISTRUGGERE UN SETTORE


SIGARETTE ELETTRONICHE:
ECCO LA CRONISTORIA DI COME DISTRUGGERE UN SETTORE
CAMBIANO I GOVERNI...
MA LE LOBBIES DEL TABACCO CONVINCONO TUTTI, SEMPRE!



2012
UN SETTORE IN FORTE ASCESA
È boom per la sigaretta elettronica
È stato più volte dimostrato, dal punto di vista scientifico, che le cosiddette “sigarette elettroniche”, più propriamente “vaporizzatori personali”, rappresentano un valido ed efficace strumento per sconfiggere la dipendenza da fumo di tabacco. Recenti studi internazionali ne confermano la totale innocuità anche per i soggetti terzi, verificando che il cosiddetto “vapore passivo”, residuo espirato dal soggetto utilizzatore, non contiene alcun tipo di sostanza tossica o nociva anche in ambienti molto ristretti.
“Nella sigaretta elettronica – spiega il prof. Umberto Veronesi, oncologo di fama internazionale – il tabacco è sostituito da glicole propilenico, non nocivo, da glicerina vegetale, innocua, da aromi e, nella maggioranza dei casi, nicotina: mantenerne piccole dosi può infatti servire per evitare la crisi di astinenza nel forte fumatore e impedire che ritorni il tabacco. Dunque, la sigaretta elettronica appare come una forma intelligente di riduzione dei danni da tabagismo perché simula il fumo, ma non contiene tabacco: i fumatori trovano il piacere gestuale, senza correre rischi letali per la salute”.
Il settore coinvolge 5.000 operatori, per lo più giovani. Si contano, inoltre, 3.500 negozi in tutta Italia e la filiera chiude con un fatturato stimato di 300 mln di euro. Non esistono norme tecniche che disciplinino gli aspetti attinenti le caratteristiche del prodotto, né disposizioni inerenti la produzione, la distribuzione e la vendita al dettaglio.

2013
IL GOVERNO INTERVIENE SUL SETTORE
“A GAMBA TESA”
Il Ministero della Salute riferisce, in occasione della “Giornata mondiale senza tabacco 2013”, che il 91,2% degli italiani conosce la sigaretta elettronica e il 10,1% intende provarla. Utilizza la e-cig regolarmente (mediamente 9 volte al giorno) l’1,0% degli italiani, equivalente a circa 500 mila persone; il 3,2% la usa occasionalmente.
Ma prima delle vacanze estive, il 28 giugno 2013, il Governo detta disposizioni fiscali inerenti i prodotti succedanei dei prodotti da fumo. In particolare, sancisce che dal 1° gennaio 2014 i prodotti contenenti nicotina o altre sostanze idonei a sostituire il consumo dei tabacchi lavorati, nonché i dispostivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo, sono assoggettati ad imposta di consumo nella misura pari al 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico. Sempre dalla stessa data, la commercializzazione dei prodotti di cui sopra è assoggettata alla preventiva autorizzazione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
Le conseguenze dell’annunciato provvedimento si ripercuotono pesantemente sul settore, con la chiusura, a fine 2013, del 35/40% degli esercizi commerciali ed i conseguenti licenziamenti (si stimano 2.400 posti di lavoro persi) ed i mancati introiti di IVA, Irpef, Inps, ecc.
Su ricorso presentato da alcune società produttrici e distributrici di “sigarette elettroniche” cui ha aderito, ad adiuvandum, la FIESEL-Confesercenti, il TAR smonta pezzo per pezzo il decreto colabrodo emanato sei mesi prima e rinvia il tutto alla Corte Costituzionale, rimettendo alla stessa Corte, la legittimità delle norme istitutive dell’imposta di consumo sui predetti prodotti.

UN PROVVEDIMENTO CHE ACCUSA E CONDANNA LE SCELTE DI GOVERNO

A fronte di una previsione del legislatore, per l’anno 2014, di introiti pari a 117 mln su un fatturato della filiera stimato pari a 200mln di euro, i dati che si registrano sono:
Entrate per lo Stato = 0, Esercizi = - 60%, Fatturato del settore = – 80%

Ancora una volta, sempre prima delle vacanze estive, anziché prendere atto di una situazione insostenibile…il Governo Renzi rilancia.

Ed invece di preoccuparsi, come delineato nella Nuova direttiva Tabacco Europea,
di monitorare l’andamento del mercato relativamente alle sigarette elettroniche e ai contenitori di liquido di ricarica, tra cui eventuali elementi di prova che il loro uso costituisca un passaggio verso la dipendenza dalla nicotina e, in ultima istanza, il consumo di tabacco tradizionale tra i giovani e i non fumatori;
di disporre che i fabbricanti, gli importatori e i distributori di sigarette elettroniche e contenitori di liquido di ricarica istituiscano e mantengano un sistema di raccolta delle informazioni su tutti i presunti effetti nocivi di tali prodotti sulla salute umana;
il Governo ha come unico vero obiettivo quello di rendere le sigarette elettroniche più costose delle tradizionali salvaguardando così il mercato del tabacco.
Il CDM, convocato per giovedì 10 luglio, è chiamato ad approvare una norma che ha dell’incredibile:
“I prodotti da fumo senza combustione (ovvero le sigarette elettroniche) costituiti da sostanze diverse dal tabacco sono assoggettati ad un’imposta di consumo pari al 60% dell’accisa gravante sull’equivalente quantitativo di sigarette…..L’equivalenza è determinata sulla base di apposite procedure tecniche……..in ragione del tempo necessario per il consumo in condizioni di aspirazione conformi a quelle utilizzate per l’analisi dei contenuti delle sigarette”
A questo punto, perché non apporre sui pacchetti di sigarette elettroniche la scritta: “NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE DEI MONOPOLI”, dal momento che l’unico danno dimostrabile é quello alla vendita delle sigarette tradizionali? Ma la salute degli italiani ha ancora un valore?
Ma Renzi non invoca semplificazione e trasparenza?
2014

mercoledì 2 luglio 2014

European Free Initiative Vaping - punto di raccolta a Viterbo

Anche a Viterbo presso eBreeze Store è attivo il punto di raccolta firme per sostenere l'Iniziativa Europea in difesa della Sigaretta Elettronica.
L’EFVI – European Free Initiative Vaping è un’iniziativa organizzata da "vapers", per combattere le proposte di leggi e le cattive politiche riguardanti la sigaretta elettronica presentate dalla Commissione europea e dal Consiglio europeo.
L'EFVI non è semplicemente un'altra petizione online, ma una procedura formale prevista dal trattato di Lisbona che consente ad un milione di cittadini europei aventi un obiettivo comune di rivolgersi direttamente alla Commissione europea per proporre un atto giuridico.
Il nostro obiettivo è di rendere pubblica la volontà dei cittadini, che già svapano, hanno intenzione di iniziare a svapare, hanno una persona cara che svapa o chi semplicemente rispetta il valore delle scelte private e dei diritti della persona.
Abbiamo bisogno di raccogliere in Italia almeno 54'750 dichiarazioni di sostegno entro il 25 novembre 2014.

Mentre invece se non sei di Viterbo e cerchi un punto di raccolta visita questa pagina


venerdì 4 ottobre 2013

La Sigaretta Elettronica funziona anche grazie ai professionisti del settore

Molti negozi vengono ringraziati quotidianamente dai loro clienti, in questo caso il cliente ha scritto una mail, tra l'altro molto toccante, al negoziante che l'ha avviato a questo favoloso mondo dello SVAPO. Quel negoziante, che a luglio era in piazza per protestare pacificamente, è Massimiliano Federici  (Presidente di F.I.E.S.EL.). 
Ringrazio quindi sia il clente che il negoziante e pubblico la mail in questione con l'invito a tutti coloro che volessero fornire la loro testimonianza a pubblicare un commento a questo articolo, oppure a inviare una mail a fieselconfesercenti@gmail.com


FIESEL-CONFESERCENTI

 


Roma 27 settembre 2013
Mi chiamo Luca ho 37 anni, la mia prima sigaretta l'ho accesa a 14 anni... Allora mi sentivo grande con lei tra le dita e per anni era diventata una compagna inseperabile, il suo odore mi imprigionava ma non ci facevo caso, fino a che mi sposo con Tatiana... Lei ha sempre odiato le mie sigarette e periodicamente voleva che mi togliessi il vizio, più passava il tempo e più erano le motivazioni che mi rivolgeva, fanno male, puzzi di fumo, hai bruciato il sedile della macchina, hai i denti neri immagina i polmoni, stai bruciando tanti soldi ecc... So per certo che chi fuma sa di cosa parlo... Intanto la vita matrimoniale mi regalava qualche chilo in più e finalmente la bella notizia... Aspettiamo un bimbo... Ovviamente per mia moglie un motivo in più per chiedermi di smettere... Io come sempre la sentivo ma non le davo ascolto... Non che non ci provassi ma la sigaretta era per me un sostegno a cui non riuscivo a rinunciare... Ho negli anni masticato gomme alla nicotina fumandoci sopra e convincendomi che fossero le gomme a farmi venire la nausea, messo cerotti, provato l'agopuntura, usato la forza di volontà con il solo risultato di cedere a lei per risentirmi rilassato. Quando però Tatiana è rimasta incinta in me è scattato qualcosa. Nulla che mi invitava a smettere ma piuttosto la voglia di tornare in forma per essere per mio figlio un padre da ammirare. Così una mattina mi alzo prima, indosso tuta e scarpe da ginnastica e scendo di casa deciso a riprendere l'attività sportiva che avevo praticato a lungo... Pochi passi e l'affanno diventa così forte che mi sembra di soffocare... Da quel giorno 3 volte alla settimana esco per correre ma l'affanno rimane persistente pure se riesco a coprire distanze un po' più lunghe... È natale e mia moglie sotto l'albero mi fa trovare la sigaretta elettronica... La guardo e per non offenderla evito di dirgli che io non la userò e faccio finta di interessarmi a come funziona... Lei mi dice aspetta, ci sono le istruzioni, ma il negoziante mi ha detto che è meglio se andiamo da lui e ti fa scegliere l'aroma che più ti piace e ti spiega tutto! Il 27 ci andiamo insieme... Intanto io penso che non voglio nessun aroma a me piace la mia sigaretta ma per non farla dispiacere la ringrazio, la bacio e acconsento ad andare nel negozio. Il 27 spero che lei dimentichi l'appuntamento ma mi illudo ed eccomi alle porte del negozio... C'è una fila pazzesca ma il ragazzo che aveva servito mia moglie la riconosce e visto che ha il pancione ci invita ad avvicinarci... A dire il vero, vedere tutta quella gente che acquistava con le facce sbalordite, clienti che entravano e chiedevano caffè, gusto tabacco, cocco ed esclamavano sono 10, 15, 30.. giorni che non tocco sigaretta, un po' mi stava facendo ricredere... Il ragazzo davanti a me comincia a farmi domande e seppure la vendita in fondo l'aveva già fatta mi dedica una mezzoretta con tutta la gente che faceva la fila... Svapo per la prima volta... Fantastico.... Ogni settimana vado in negozio scelgo il mio liquido faccio due chiacchiere e ricevo i complimenti perché i giorni senza sigaretta aumentano... Adesso corro e l'affanno non c'è più, non puzzo più e mi infastidisce chi ancora fuma... Io Svapo... Sinceramente sto meglio e questo è innegabile... Osservo il boom del mercato e vedo aprire numerosi negozi. Uno è pure sotto casa mia. Io continuo ad andare dal mio negoziante di fiducia. Un po' più di rado perché adesso Svapo anche un po' meno e quando vado faccio scorta... Le ultime volte non ho trovato quel ragazzo che di solito mi serve e chiedo di lui ad un collega... Mi spiega che è impegnato a cercare di contrastare la tassa che hanno messo sulle sigarette elettroniche e i divieti come per le sigarette normali... Arrivo a casa mi faccio un giro su internet e trovo varie notizie... Vedo lui che ha manifestato per una settimana a luglio. Mi intristisco e penso a quanta passione aveva per il suo lavoro e quanto deve essere deluso. Grazie a mia moglie ed a lui io non sono più schiavo delle sigarette e penso che devo aiutarlo, ma non so come. L'unica cosa che mi viene in mente è scriverti queste parole che hai appena letto e aggiungere: GRAZIE MASSIMILIANO NON MOLLARE

sabato 21 settembre 2013

Lettera di Gerry Stimson ai Membri della Commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) del Parlamento Europero.


Il Professor Gerry Stimson è un'autorevole Professore che da anni si occupa della riduzione dei danni del tabacco e non solo, ad aprile scorso ha scritto una lettera ai Parlamentari Europei Membri della Commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare). La lettera riguarda la regolamentazione delle sigarette elettroniche proposta nella bozza della Direttiva sui Prodotti del tabacco. Il Professor Stimson argomenta in modo ineccepibile l'importanza di questo favoloso dispositivo, e sostiene che è necessaria una regolamentazione così detta a "doppio binario".
Le considerazioni del professore sono sicuramente applicabili anche all'assurda regolamentazione attualmente in vigore in Italia, che andrebbe assolutamente rivista per favorire l'avvento di quello che potrebbe essere il più grande aiuto nella riduzione dei danni provocati dal fumo di sigarette tradizionali.
 
Di seguito la traduzione della lettera. La versione originale la trovate a questo link:



22 aprile 2013

Onorevole,
Le scrivo relativamente alla bozza della Direttiva sui Prodotti del Tabacco (TPD) ed in particolare l'Articolo 18 che vorrebbe regolamentare i Prodotti Contenenti Nicotina (NCP) - incluse le sigarette elettroniche - come prodotti medicinali.

Dichiarazione di interesse

Sono stato ricercatore (sociologo) per la sanità pubblica presso l'Imperial College London, dove portavo avanti uno dei principali centri di ricerca sulle dipendenze dal punto di vista sociale ed epidemiologico; sono Docente presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine; sono membro del gruppo di lavoro dell'Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza Clinica (National Institute for Health and Clinical Excellence) che ha preparato le linee guida sulla riduzione dei danni da tabacco (di prevista pubblicazione il 5 giugno 2013). (link: http://www.nice.org.uk/nicemedia/live/14178/63996/63996.pdf)


Sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche (ed altri Prodotti Contenenti Nicotina - NCPs) sono commercializzati come prodotti di consumo, non come medicinali. Questi prodotti sono una nuova tecnologia per la somministrazione di una droga legale ampliamente usata - la nicotina. La sigaretta elettronica è una tecnologia veramente dirompente, somministra un soddisfacente "colpo" di nicotina, ma senza i tossici gas e catrame del fumo di tabacco, usando invece un vapore virtualmente innocuo. Si stima che giro di affari Europeo sia intorno ai 400-500 Milioni di euro ed il mercato delle sigarette elettroniche ha superato quello dei prodotti di Terapia Sostitutiva a base di Nicotina (NRT) - soltanto questo è un indicatore del maggior successo della sigaretta elettronica rispetto ai trattamenti medici a base di nicotina. Questa è un'iniziativa di auto-aiuto determinata dai tanti consumatori che sono passati dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche, senza costi per il servizio sanitario, e senza esortazioni da parte degli esperti di salute pubblica. Un riassunto equilibrato di questi prodotti e le opzioni normative può essere trovato nel briefing 130494REV1 del 27/03/2013 della Biblioteca del Parlamento Europeo.


Proposta di regolamentazione come prodotto medicinale

A mio avviso una normativa che classifichi le sigarette elettroniche come medicinali imporrebbe delle limitazioni ai prodotti contenenti nicotina, rendendoli meno appetibili rispetto alle normali sigarette, e limitandone la disponibilità, aumenterebbero i costi e si ridurrebbero le innovazioni. Il processo è costoso e richiede molto tempo. Gli oneri per essere in regola spazzerebbero via i piccoli produttori, dando un vantaggio immorale ad alcune grandi aziende (come ad esempio le compagnie del tabacco) che possono permettersi i costi per regolamentare i propri prodotti come prodotti medicinali. Una regolamentazione eccessiva non sarebbe nel miglior interesse dei consumatori, in quanto avrebbe l'effetto perverso di mantenere il fumo di tabacco, e gli attuali consumatori privati di questi prodotti tornerebbero a fumare sigarette tradizionali. Il rischio è che una regolamentazione contraria alla nicotina aiuterà a perpetuare il mercato delle sigarette tradizionali. La proposta contenuta nell'articolo 18 di inserire per i prodotti contenenti nicotina l'avvertimento "questo prodotto contiene nicotina e potrebbe danneggiare la tua salute" è discutibile, e una frase più corretta potrebbe essere "questo prodotto contiene nicotina e potrebbe provocare assuefazione, ma espone a rischi notevolmente inferiori rispetto alla sigaretta". Siccome questi prodotti sono prodotti di consumo, i legislatori non devono assicurarsi che il prodotto sia un effettivo aiuto per smettere di fumare. A meno che il produttore non rivendichi gli effetti benefici, non c'è motivo per il legislatore di occuparsi della determinazione dell'efficacia. Molti fumatori hanno trovato prodotti che funzionano per loro, e la concorrenza separerà i prodotti affidabili dagli altri. Una buona regolamentazione dovrebbe prediligere la sicurezza e la qualità e permettere una effettiva comunicazione dei benefici.

Direttiva sui Prodotti del Tabacco - soglie dei livelli di nicotina.

La proposta nell'Articolo 18, di permettere la presenza sul libero mercato di prodotti con livelli di nicotina al di sotto di certi valori, è inutile, sia perché il livello proposto è troppo basso esia perché stabilire livelli di nicotina per questi prodotti (ad eccezione di quelli altissimi) porta ad un equivoco sul modo in cui questi prodotti vengono usati (e certamente su come vengono fumate le sigarette). La concentrazione di nicotina nel dispositivo è praticamente irrilevante, in virtù del fatto che l'utilizzatore aspira fino a quando non avrà raggiunto il livello di nicotina di cui ha bisogno. Queste informazioni sono conosciute da tempo dai ricercatori sul fumo da sigarette.


Regolamentazione come prodotti di consumo

Una buona regolamentazione dei prodotti contenenti nicotina deve assicurare che il prodotto sia sicuro, funzionante, correttamente descritto, incluso la concentrazione di nicotina, e fornire al consumatore accurate informazioni basate su evidenze scientifiche (incluso il ridotto rischio se paragonato al fumo di sigarette). E' errato sostenere che le sigarette elettroniche al momento non sono regolamentate, oppure che l'unica opzione sia di regolarle come medicinali o non regolarle affatto. Le sigarette elettroniche sono già regolamentate da molte normative comunitarie, in particolare:
General Product Safety Regulations 2005, Chemicals (hazard information and packaging for supply) Regulations 2009, Weights and Measures (packaged goods) Regulations 2006, Waste Electronic and Electrical Equipment Regulations 2006, Batteries and Accumulators (placing on the market) Regulations 2008, Consumer Protection (distant selling) Regulations 2000, Control of Misleading Advertising Regulations 1998, Business Protection from Misleading Marketing Regulations 2008, and Unfair Trading Regulations 2008.
Quindi già ci sono misure relative alla sicurezza generale, imballaggio ed etichettatura, sicurezza chimica, la sicurezza elettrica, pesi e misure, pratica commerciale, e la protezione dei dati. Queste norme sono state utilizzate dall'Associazione ECITA (Electronic Cigarette Industry Trade Association) per redigere lo Standard ISE (Industry Standard of Excellence).


Regolamentazione a "doppio binario" - opzione come prodotto di consumo o come prodotto medicinale.

A mio avviso i Prodotti Contenenti Nicotina non andrebbero regolamentati tramite la Direttiva sui Prodotti del Tabacco. La Direttiva si prefigge di controllare l'accesso ai dannosi prodotti del tabacco, quindi non dovrebbe regolamentare i dispositivi che  potenzialmente potrebbero portare enormi benefici alla salute pubblica. Il quadro normativo dei Prodotti Contenenti Nicotina deve sicuramente essere quello di facilitare e incoraggiare la loro diffusione come concorrenti delle sigarette, garantendo al tempo stesso la sicurezza.
Secondo me la strada da seguire è a doppio binario o regolamento parallelo. In questo modo, i prodotti contenenti nicotina come le sigarette elettroniche potrebbero essere venduti come:
(a) prodotti di consumo in conformità con la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti e altre importanti protezioni per i consumatori come già detto sopra;
(b) nel caso in cui un produttore volesse sostenesse che il suo prodotto sia un aiuto terapeutico per smettere di fumare, il produttore dovrebbe avere la possibilità (come ora) di provare ad ottenere le necessarie autorizzazioni in linea con le direttive sui dispositivi medici.


Benefici per la salute pubblica

Come ho detto in una lettera al Times (14 marzo 2013) "sarebbe un paradosso terribile se i legislatori, in nome della sicurezza, finissero per soffocare il mercato delle sigarette elettroniche con la burocrazia, quindi riportando l'equilibrio competitivo a favore delle sigarette ". Stiamo facendo soltanto piccoli progressi nel ridurre ulteriormente la diffusione del fumo di sigaretta - incoraggiare gli attuali fumatori a passare alla sigaretta elettronica potrebbe accelerare questo processo con conseguenti importanti benefici per la salute pubblica.

Cordiali saluti,
Professor Gerry Stimson

mercoledì 11 settembre 2013

ASSOCIAZIONE FIESEL-CONFESERCENTI


Spero di fare cosa gradita riportando quelle che sono state le mie impressioni della riunione che si è tenuta a Roma il giorno 01 settembre 2013 presso la sede Confesercenti, e che ha sancito l'inizio del percorso di costituzione vera e propria.

Credo di poter dire che abbiamo trovato dei professionisti seri e disponibili ad aiutarci in vari modi, e che da subito si sono messi a lavorare per la nostra causa. Già dal giorno dopo hanno iniziato a prendere contatti con le parti in causa e ad emettere comunicati stampa in difesa del nostro settore.
Insieme ad altri dieci rappresentanti sono nel comitato promotore, che in attesa della costituzione vera e propria (che avverrà tra circa venti giorni) è l'organo che si occupa di promuovere le iscrizioni e coordina le attività con lo staff di Confesercenti, quindi al momento siamo anche i referenti verso gli iscritti e verso coloro che si iscriveranno.
Mi permetto di chiedere a tutti voi un "piccolo" sforzo, ricordandovi che se non riusciamo a far sentire la nostra voce il rischio per tutto il settore rimane alto.
Al momento, come sapete, le sigarette elettroniche sono state equiparate a quelle tradizionali con tutti i divieti connessi (pubblicità e divieto di "svapo" nei locali pubblici... esattamente come per le sigarette). Il parere legale degli esperti FIESEL-Confesercenti è disponibile sulla pagina ufficiale dell'associazione, che trovate a questo link https://www.facebook.com/fieselconfesercenti... già che ci siete clikkate mi piace e condividete.
Speriamo che non succeda, ma se qualcuno vi dovesse contestare una multa per le infrazioni esposte sopra, siete pregati di NON affidarvi ad azioni isolate, ma rivolgetevi subito alla nostra associazione che tramite l'ufficio legale di Confesercenti saprà consigliarci per il meglio.

Per quanto riguarda l'iscrizione (che mi auguro siano numerose) ci sono da sapere alcune cose:
1. L'iscrizione è di € 100 per il 2013 e darà diritto di voto per l'assemblea costituente oltre a tutti i vantaggi propri di Confesercenti (convenzioni, servizi vari etc.);
2. Se siete già iscritti a Confesercenti diverrete automaticamente iscritti a FIESEL, quindi avete diritto di voto il giorno dell'assemblea costituente per nominare gli organi collegiali. In merito a questo vorrei condividere con voi una buona notizia: In tutta Italia risultano già iscritti a Confesercenti (e quindi a FIESEL) circa 400 operatori, che sommati a quelli che si iscriveranno in questi giorni daranno una leggittimazione alla nuova associazione, ovviamente non basta... servono più iscrizioni possibile per acquisire quei numeri che daranno più forza alla nostra voce.

L'iscrizione potrà essere effettuata recandosi direttamente alla Sede Provinciale della Confesercenti oppure on line, per la procedura on-line rimando alla mail che abbiamo inviato a quelli che erano presenti alla riunione del 01-09-2013, che riporto di seguito:

MODULO PER ISCRIZIONE CONFESERCENTI

A seguito della costituzione del Comitato promotore della F.I.E.S.EL. - operativo dal 1 settembre scorso nell’ambito di Confesercenti, ed al fine di acquisire il diritto di partecipazione all’Assemblea costitutiva della Federazione di categoria, si è stabilito per l’anno 2013 di versare una quota associativa pari a 100,00€.
Il pagamento della quota di iscrizione a Confesercenti dovrà avvenire a mezzo bonifico bancario intestato alla Infoass Consulting s.r.l. a cui è stato affidato il servizio di tesoreria.

Si prega di seguire le seguenti istruzioni: cliccare il collegamento che trovate più in basso, compilarlo con i vostri dati e dare invio, si aprirà una pagina con un modulo precompilato che firmerete e invierete via mail o fax assieme al CRO di avvenuto pagamento.

E' indispensabile come causale del bonifico inserire il codice che vi arriva via Email

in ogni caso presso la vostra casella mail riceverete il modulo compilato per effettiare il bonifico in Banca
Per iscriversi compila e stampa il modulo di adesione a Confesercenti a questo link: www.fiesel.org

N.B.
Al momento dell'accettazione si conferma di aver preso visione dello statuto di Confesercenti che trovate al link: www.confesercenti.it/wp-content/uploads/2013/06/Statuto-depositato.pdf

Spero di essere stato esaustivo e comunque rinnovo la mia disponibilità per qualsiasi chiarimento o problema.

domenica 8 settembre 2013

Io non fumo - svapo

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:



Lettera aperta alle istituzioni:
La legge 99/2013, lede completamente i diritti liberali , tanto decantati in campagna elettorale, di tutti quei disoccupati, o quasi, diventati piccoli imprenditori, in quanto l'Italia non offriva alcun'altra opportunità lavorativa. Aprire era semplice, con i risparmi di famiglia ed un piccolo prestito, avevi la possibilità di recuperare l'autostima personale e non finire suicida, sotto un ponte.
Con grande passione, abbiamo sfidato la crisi e siamo cresciuti controcorrente, fino a quando le lobbies non hanno rilevato notevoli ammanchi di denaro, ed hanno scatenato tutto il loro potere contro di noi operatori e-cig.
In un primo momento abbiamo ricevuto attacchi dagli organi di stampa, che davano rilievo a false notizie, vedi esplosioni di cartomizzatori, possibile solo se invece del liquido, metti nel suo interno il tritolo, alla presenza di sostanze cancerogene dentro i liquidi, presenti solo su 1 dei 21 esaminati, di provenienza dubbia ed extracomunitaria, ma era più comodo fare di tutta l'erba un fascio e danneggiare tutti, compresi i produttori italiani che sono i più stimati al mondo.
L'uscita di questi articoli era ad orologeria, appena si rilevava una ripresa delle vendite, arrivava puntuale l'articoletto.
Tutto ciò ha portato l'opinione pubblica a pensare che la e-cig, sia più dannosa della sigaretta classica.
Fortunatamente, la verità viene sempre a galla, tutte le indagini svolte, confermano che il nostro prodotto, rispetto alla sigaretta classica ė molto molto meno dannosa.
Quando la bufera sembrava superata, per regolamentare il nostro settore, il governo ė intervenuto con un decreto legge, da convertire in legge entro 60 giorni, senza nessuna ragione per motivare tale urgenza e soprattutto senza sentire i tecnici del settore, per meglio comprendere le problematiche.
Tale procedura risulta altamente scorretta, sia per i motivi sopracitati, sia perché i 60 giorni per la conversione in legge venivano dimezzati per le vacanze estive e tali tempi rimasti a disposizione sono stati dal parlamento utilizzati, per discutere argomenti ben più importanti e di interesse generale, come aumento IVA e rinvio IMU, contenute nello stesso decreto.
Il risultato per noi é stato devastante, perché tutti gli emendamenti proposti non sono stati neanche presi in considerazione.
Contestiamo quanto segue:
Senza alcun dato a sostegno di tale provvedimento, contrariamente a tutte le analisi di laboratorio, che sostengono che il vapore prodotto dalle sigarette elettroniche non sia dannoso, nel tutelare la salute pubblica, da cosa non si sa, ha proibito lo svapo in luoghi pubblici, costringendo gli svapatori a recarsi presso appositi spazi destinati ai fumatori, obbligandoli di fatto a respirare il fumo passivo che oltre a danneggiarli in egual modo dei non fumatori, li invoglia a riprendere a fumare. Tutto ciò é inaccettabile, se fatto da chi a cuore la salute pubblica. La beffa più grande deriva dal fatto che nei nostri locali, essendo pubblici, non si potranno più eseguire le prove gratuite, che sono alla base del nostro successo.
Contestiamo altresì il divieto di pubblicità, trattandosi di un prodotto nuovo ed all'avanguardia, dovrebbe essere il governo ad effettuare delle pubblicità progresso, per incentivare la diffusione, mentre assurdamente ci viene vietato di esporre i nostri prodotti nelle nostre vetrine.
Continuando ad analizzare la stessa legge, contestiamo la volontà di voler tassare gli hardware del 58,5%, in quanto oltre a danneggiare la diffusione, lo sviluppo di nuovi sistemi, il conseguente calo della domanda, dovuto all'incremento dei prezzi, che dimezzerebbe la convenienza rispetto alle sigarette classiche, provocherebbe la chiusura di migliaia di negozi e quindi un notevole incremento della disoccupazione giovanile.
Volendo trascurare tutto questo, ricordiamo che tale norma ė impraticabile, in quanto molti componenti sono identici a quelli della telefonia e gli svapatori li comprerebbero altrove.
Le nostre batterie possono essere utilizzate come luci a led, come ventole per anziani e se la norma non cambierà, da gennaio le vendite di questi articoli lieviteranno vertiginosamente.
Abbiamo altresì brevettato, delle App per Smartphone che ci permetteranno di svapare con i cellulari, tassiamo pure questi?
Come vedete,la norma, non potrà essere applicata e potrebbe creare solo danni irreparabili, in quanto molti giovani che saranno costretti a chiudere, stanchi di questa incompetenza scapperanno all'estero.
Per quanto concerne la tassa sui liquidi, troviamo fondamento solo sulla possibilità di tassare la nicotina, in quanto é l'unico prodotto che potrebbe realmente sostituire il consumo del tabacco, mentre troviamo assurdo tassare i liquidi a nicotina zero, in quanto sono paragonabili al beneficio di una caramella.
Fino a poco tempo fa, stanchi dell'oppressione fiscale, si diceva che in Italia si sarebbe arrivati a tassare l'aria, pensavo fosse una battuta ed invece ci siamo arrivati.
Chiunque dei tecnici del settore avrebbe potuto evitare al governo di commettere tali errori, ma lo stesso ritenendo inopportuno contattarci ha emanato una legge orrenda degna di uno stato del terzo mondo.
Criticare ė semplice, passiamo ad analizzare le proposte.
Noi proponiamo che il nostro settore venga disciplinato, con l'istituzione di un corso obbligatorio per almeno 1 operatore ad unità commerciale, che possa ricevere le giuste formazioni, in merito alle normative EMC LVD, Rohs e marchiature C.E. , nonché la formazione in merito al contenuto dei liquidi ed alla correttezza dell'etichettatura dei prodotti venduti. Tale corso a pagamento sostenuto presso le Spresal territoriali, darà al nostro settore professionalità, eviterà il propagarsi di false informazioni, di importazioni selvaggie e pericolose alla salute pubblica e garantirà entrate economiche allo stato, nonché assunzione di nuovi formatori pubblici.
Ricordate prevenire é meglio che curare.
Istituire formazione non solo accresce la cultura degli italiani, ma tutela la salute pubblica ed evita sequestri e sanzioni, che contribuiscono ad allontanare i cittadini dalle istituzioni.

Cordialità
Uccheddu Bruno

lunedì 2 settembre 2013

Anche chi dovrebbe difendere i consumatori fa disinformazione.

E' veramente triste assistere al festival dell'assurdo e del paradosso. Questi signori di "Altroconsumo" che da anni si "spacciano" per difensori dei diritti dei consumatori, e devo ammettere che in parteè anche vero, sono però troppo spesso superficiali e, a mio avviso, in totale malafede. Non vorrei neanche menzionare, ma mi vedo costretto a farlo, il modo che utilizzano per convincere il consumatore di turno a sottoscrivere un abbonamento con loro. Chi di voi non ha mai ricevuto una mail con allettanti ricchi premi e cotillion oppure un depliant nella cassetta della posta, alzi la mano - vedo pochissime mani alzate. Ma passiamo all'articolo in questione, che vi invito a leggere a questo indirizzo http://www.altroconsumo.it/salute/nc/news/sigarette-elettroniche-qual-e-la-verita. Come, troppo spesso ormai siamo abituati a vedere, il titolo dell'articolo è "sensazionalistico" e soprattutto fuorviante, si perchè titolare un'articolo "E-cigarette tossiche?" è un modo subdolo di disinformare, visto che all'interno dell'articolo si dice più volte che le e-cigarette (come le chiamano) sono MOLTO MENO tossiche di quelle tradizionali. Quindi perchè non titolare "E-cigarette meno tossiche di quelle tradizionali!". Vogliamo parlare della spiegazione di come è fatta la sigaretta elettronica e della figura? A me personalmente fa sorridere. Conclusione: Per quanto mi riguarda avevo già "BOCCIATO" Altroconsumo da anni, questo articolo ha soltanto confermato (qualora ce ne fosse stato bisogno) che il Consumatore (in questo caso con la c maiuscola) farebbe sempre bene a pensare con la sua testa e soprattutto non dovrebbe MAI affidarsi alla cieca a nessuno.

mercoledì 14 agosto 2013

Lotta al tabagismo - Il Ministro della Salute Lorenzin soffre di amnesia e sdoppiamento della personalità

Questo articolo è stato ispirato da questa notizia

Siamo arrivati veramente al ridicolo... mi correggo al PIU' ridicolo, si perché purtroppo per noi, in Italia il ridicolo lo abbiamo già raggiunto da tempo.



NON BASTA che l'Italia da anni si professa (mentendo perché poi nella realtà non è così) d'accordo con l'OMS e la lotta contro l'epidemia, si avete capito bene "EPIDEMIA" del tabagismo visto che così è stato definito a livello mondiale il problema del fumo di tabacco.
NON BASTA che in altri paesi la lotta al tabagismo la fanno "ANCHE" attraverso l'aumento del costo delle sigarette tradizionali, mentre in Italia con la scusa che questo porterebbe ad un aumento del contrabbando (TUTTE BUGIE CONFEZIONATE AD ARTE) si aumentino le sigarette soltanto quando fa comodo alle lobbies del tabacco, “Big Tobacco” come vengono definite dagli addetti ai lavori.
NON BASTA che il Governo, di cui la “Ministra” fa parte, ce la sta mettendo tutta, ma proprio tutta, per distruggere l'UNICO strumento che ad oggi si è rivelato il più valido aiuto per la disassuefazione dal tabagismo.
NON BASTA che questa manovra subdola e premeditata sia stata inserita nel Decreto che si prefigge di incentivare l'occupazione, mentre invece mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Posti di lavoro che molte persone oneste e di buona volontà si sono create con enormi sacrifici e non chiedendo nulla allo Stato, che invece di ringraziarli e magari incentivarli con una regolamentazione equilibrata che permetta loro di “CONTINUARE” a lavorare onestamente, ora li vuole “MAZZUOLARE”, anzi “DISTRUGGERE” rubandogli lavoro e dignità.
NON BASTA che la Federazione Italiana Tabaccai con un comunicato stampa “PROVA” maldestramente a dare lezioni di etica ad AnaFE che si è permessa di dire quello che capirebbe anche un bambino e che prima o poi qualche magistrato dimostrerà.
ADESSO ci dobbiamo sorbire anche l'IPOCRISIA della “Ministra” che chiede aiuto al Parlamento “nella battaglia a favore della prevenzione e contro il fumo “.

Cara “Ministra”:
LEI è parte del Parlamento, forse lo ha dimenticato?
LEI dov'era quando il Governo a deciso di inserire gli “ormai famosi” articoli 22 e 23 nel D.L.?
LEI dov'era quando il “Parlamento” ha discusso la conversione in legge? In missione... certo occhio non vede cuore non duole.

LA COERENZA E' UNA MERCE RARA IN NATURA... FIGURIAMOCI TRA I POLITICI

giovedì 8 agosto 2013

Ordini del giorno approvati dalla Camera dei deputati il giorno 7 agosto 2013

I seguenti Ordini del Giorno approvati come "raccomandazione" dal Governo sono un barlume di speranza che "forse" qualcuno si renda conto della necessità di rimettere mano al più presto, con dei provvedimenti "costruttivi" e non "distruttivi", a questo delicato problema.
Al momento la "MIOPIA" del Governo porterebbe soltanto effetti negativi immediati e futuri. 
In estrema sintesi si avrebbe nell'immediato la perdita di migliaia posti di lavoro e minori entrate per l'erario, e nel futuro maggiori spese per la Sanità Pubblica.


Di seguito gli Ordini del Giorno approvati:


Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/022
presentato da
ABRIGNANI Ignazio
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67


La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 11, commi 22 e 23 del decreto-legge in esame, prevede norme in materia di sigarette elettroniche, in particolare Il comma 22 assoggetta, a decorrere dal 1o gennaio 2014, i prodotti succedanei dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo (cosiddette sigarette elettroniche) ad un'imposta di consumo del 58,5 per cento. La commercializzazione di tali prodotti viene sottoposta alla preventiva autorizzazione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli; 

il comma 23 dell'articolo in esame, mediante l'aggiunta di un comma 10-bis all'articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, stabilisce, in primo luogo – per effetto di una modifica approvata al Senato – che ai prodotti succedanei dei prodotti da fumo si applichino le disposizioni vigenti per i tabacchi lavorati in tema di divieto pubblicitario e promozionale, nonché di tutela della salute dei non fumatori, 

impegna il Governo: 

a valutare l'opportunità di adottare una normativa complessiva la quale prevede anche una tassazione equa e bilanciata tenendo in considerazione che un'imposta troppo elevate ed un versamento anticipato della stessa metterebbe fuori mercato tale prodotto causando la chiusura di migliaia di punti vendita e la perdita di altrettanti posti di lavoro; 

a mantenete un sistema di vendita libero, evitando la monopolizzazione del prodotto; 

a regolamentare gli aspetti pubblicitari della sigaretta elettronica limitandone la trasmissione durante le fasce protette ed informando il consumatore della eventuale presenza di nicotina e del relativo impatto sulla salute; 

a regolamentare i divieti nei luoghi pubblici, permettendone comunque l'utilizzo presso i rivenditori in considerazione del fatto che tali prodotti vanno testati dal consumatore che si appresta ad acquistarli. 

9/1458/22. (Testo modificato nel corso della seduta) Abrignani.


Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/030
presentato da
PORTAS Giacomo Antonio
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67


La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 11, commi 22 e 23, del provvedimento in esame, contiene alcune disposizioni relative ai prodotti succedanei dei tabacchi lavorati e ai dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo (le cosiddette sigarette elettroniche); 

si sottopone la commercializzazione dei suddetti prodotti alla preventiva autorizzazione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, demandando a un decreto del Ministero dell'economia e delle finanze il compito di definire le norme applicabili alla distribuzione e vendita, in analogia, per quanto applicabili, a quelle vigenti per i tabacchi lavorati; 

la norma più rilevante riguarda l'introduzione di un'imposta di consumo del 58,5 per cento del prezzo di vendita al pubblico; 

tale ultima disposizione – che la relazione tecnica del Governo afferma essere «finalizzata alta salvaguardia delle entrate erariali derivanti dal consumo dei tabacchi lavorati, in particolare delle sigarette, le quali subiscono l'effetto sostituivo del consumo, in notevole espansione, di detti succedanei» appare fortemente pregiudizievole per i tanti piccoli imprenditori che, pur in un contesto economico fortemente negativo, hanno impegnato energia e risorse al fine di intraprendere un'attività; 

la legittima esigenza di reperire risorse per l'erario non può essere soddisfatta incidendo in maniera onerosa sul settore del commercio; l'attuale congiuntura – caratterizzata da una fase recessiva di eccezionale durata – dovrebbe suggerire interventi di supporto atta piccola imprenditoria e non misure che rischiano di danneggiare in modo irreversibile alcuni specifici settori, 

impegna il Governo 

a valutare l'opportunità – al fine di tutelare i livelli occupazionali determinati dal settore del commercio delle cosiddette sigarette elettroniche – di rivedere la disposizione che eleva al 58,5 per cento l'imposta di consumo del prezzo di vendita al pubblico. 

9/1458/30. Portas, Boccuzzi.

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/065
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67


La Camera, 

premesso che: 

l'articolo 11 comma 22 dei decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti dispone l'applicazione di un'imposta al 58,5 per cento sui prodotti succedanei dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo (c.d. sigarette elettroniche); 

la vendita delle sigarette elettroniche è un mercato con cifre da record: nel 2012, tra negozi e produzione, ha creato 4000 posti di lavoro con un'età media degli addetti di 30 anni e un fatturato pari a 350 milioni di euro nel 2012; 4000 sono i punti vendita stimati entro la fine del 2013, con stime previste di 500 milioni di euro entro la fine dell'anno; 

tale provvedimento inciderà profondamente sui livelli occupazionali di aziende che avevano strutturato l'iniziativa imprenditoriale non potendo tener conto dell'introduzione di nuove misure normative e fiscali a così alta incidenza; 

tale provvedimento, assoggettando la commercializzazione dei prodotti in oggetto alla preventiva autorizzazione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli nei confronti di soggetti che siano in possesso dei medesimi requisiti stabiliti per la gestione dei depositi fiscali di tabacchi lavorati, ne stravolge la natura originaria, 

impegna il Governo 

a valutare l'opportunità di assumere immediate iniziative normative volte a tutelare gli investimenti delle imprese dei settore e del personale dipendente ivi occupato. 

9/1458/65. Prodani, Mucci.


Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/074
presentato da
LAVAGNO Fabio
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67


La Camera, 

in sede di esame del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, recante primi interventi urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale, nonché in materia di Imposta sul valore aggiunto (IVA) e altre misure finanziarie urgenti; 

premesso che: 

l'articolo 11 del provvedimento in esame assoggetta, a decorrere dal 1o gennaio 2014, ad un'imposta di consumo del 58,5 per cento i prodotti succedanei dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo (c.d. sigarette elettroniche); 

la commercializzazione di tali prodotti viene assoggettata alla preventiva autorizzazione da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, rimandando ad un successivo decreto per l'individuazione delle modalità di presentazione della relativa istanza, delle procedure per la variazione dei prezzi di vendita al pubblico, delle modalità di tenuta dei registri e documenti contabili, di liquidazione e versamento dell'imposta di consumo; 

l'articolo 11 incarica, inoltre, il Ministero della salute del monitoraggio sugli effetti dei prodotti succedanei dei prodotti da fumo, al fine di promuovere le necessarie iniziative anche normative a tutela della salute; 

la Relazione tecnica specifica che la disposizione è finalizzata a sottoporre all'accisa i prodotti succedanei dei tabacchi lavorati, tra i quali le cosiddette sigarette elettroniche, In particolare, viene stimato un valore complessivo del mercato delle sigarette elettroniche pari a circa 200 milioni di euro annui, al quale corrisponde, in base all'aliquota del 58,5 per cento disposta dalla norma, un maggior gettito di 117 mln a decorrere dal 1o gennaio 2014; 

di contro, la relazione illustrativa afferma che, in mancanza di dati e rilevazioni ufficiali in ordine al mercato delle cosiddette sigarette elettroniche, si stima in base a valutazioni di natura induttiva e, a condizione che si consolidi il target dei potenziali acquirenti, che il valore attuale del comparto si aggiri sui 150 mln; 

al riguardo, si osserva che la relazione illustrativa contiene alcuni dati ed informazioni che non sono stati ripresi nella Relazione Tecnica. In relazione alla stessa, inoltre, non è stata fornita la fonte dei dati riportati, né si è chiarito in base a quali parametri, ovvero trend osservati, si sia giunti ad ipotizzare un mercato del settore di 200 mln di euro a partire dal 2014; 

non sembra inoltre che si sia tenuto conto di possibili effetti disincentivanti in relazione alle ricadute sul prezzo derivanti all'imposta introdotta; 

considerato che, indipendentemente dalla contrarietà che si dovrebbe dimostrare nel tassare le sigarette elettroniche, anche e solo per i costi indiretti che lo Stato potrebbe in seguito non essere più costretto a sopportare in termini di spese sanitarie, si rileva altresì che, non essendo attualmente disponibili dati e rilievi ufficiali in ordine al mercato delle sigarette elettroniche, il gettito derivante da tale tassazione potrebbe risultare di gran lunga inferiore a quello atteso; 

ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo appare quanto mai criticabile che una norma siffatta venga utilizzata come strumento di compensatività finanziaria di disposizioni che recano urgenti per la promozione dell'occupazione, in particolare giovanile, della coesione sociale; 

inoltre, al momento non vi è alcuna giustificazione per introdurre forme di tassazione specifiche sulla sigaretta elettronica. Al massimo si potrebbe ipotizzare una forma di tassazione delle fiale contenenti nicotina, e proporzionale alla concentrazione della stessa; 

le sigarette elettroniche sono, infatti, normali prodotti commerciali per i quali, al momento, non sono noti «costi sociali» accertati rilevanti; 

si rileva, inoltre, che la rapida diffusione delle sigarette elettroniche è stata accompagnata dalla nascita di numerose imprese operanti sul territorio nazionale che operano su un mercato ampio e diffuso, capace di creare nuova occupazione e, soprattutto, basato in parte sulla produzione nazionale avendo riguardo ai liquidi ivi contenuti, 

impegna il Governo 

a valutare l'opportunità, in attesa di evidenze conclusive oggettive, di valutare gli effetti applicativi della norma citata in premessa al fine di adottare già con il prossimo provvedimento di natura economica, adeguate iniziative, anche normative, volte ad introdurre una forma di tassazione per le sigarette elettroniche molto più moderata di quella prevista dal provvedimento in esame, tenendo conto degli investimenti già effettuati da parte degli esercenti dei nuovi negozi di sigarette elettroniche, evitando così che un improvviso intervento da parte del potere pubblico mandi in disgrazia questi nuovi esercizi commerciali. 

9/1458/74. (Testo modificato nel corso della seduta) Lavagno, Paglia, Ragosta, Di Salvo, Airaudo,Lacquaniti

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/01458/086
presentato da
ZANETTI Enrico
testo di
Mercoledì 7 agosto 2013, seduta n. 67


La Camera, 

premesso che: 

è scientificamente provato che il fumo di sigaretta tradizionale è cancerogeno inoltre, a differenza dell'utilizzo di tabacco da fumo, il procedimento fisico col quale avviene la somministrazione del liquido contenente nicotina attraverso la sigaretta elettronica non è combustione, bensì vaporizzazione che a differenza della combustione, non genera sostanze cancerogene; 

il 10,7 per cento degli utenti di sigaretta elettronica (che in totale sono stimati in 2.5 milioni) hanno totalmente smesso di fumare, con un miglioramento della salute pubblica ed un calo dei costi di cura per malattie derivanti dal fumo fino ad euro 227.375.000 all'anno, come da dati risultanti dall'Istituto Superiore di Sanità; 

il comma 22 dell'articolo 11 del decreto-legge assoggetta, a decorrere dal 1o gennaio 2014, i prodotti succedanei dei tabacchi lavorati nonché i dispositivi meccanici ed elettronici, comprese le parti di ricambio, che ne consentono il consumo (cosiddette sigarette elettroniche) ad un'imposta di consumo del 58,5 per cento, facendo rientrare sotto il regime di monopolio statale la commercializzazione di tali prodotti; 

il mercato delle sigarette elettroniche e dei liquidi contenenti nicotina da esse vaporizzato, che, ad oggi, conta un fatturato di produzione di liquidi medio di euro 106 milioni, un fatturato di distribuzione di liquidi e sigarette elettroniche medio di euro 321,135 milioni, con 3.700 – 4.700 distributori per un totale stimato di 4.050 – 6.400 lavoratori; 

oltre ad una prevedibile contrazione del gettito erariale IRPEF – IRES – IVA, con l'introduzione del regime monopolistico si stima la perdita di centinaia di posti di lavoro, la chiusura di 2.700 – 3.200 società di distribuzione e la delocalizzazione della produzione all'estero, 

impegna il Governo 

a considerare l'opportunità, al fine di garantire un gettito erariale in attivo e salvaguardare posti di lavoro ed un settore dell'economia in crescita, di verificare l'applicabilità delle maggiori accise esclusivamente sui liquidi utilizzati e non anche sugli gli strumenti atti alla loro vaporizzazione. 

9/1458/86. Zanetti, Galgano.