sabato 21 settembre 2013

Lettera di Gerry Stimson ai Membri della Commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) del Parlamento Europero.


Il Professor Gerry Stimson è un'autorevole Professore che da anni si occupa della riduzione dei danni del tabacco e non solo, ad aprile scorso ha scritto una lettera ai Parlamentari Europei Membri della Commissione ENVI (Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare). La lettera riguarda la regolamentazione delle sigarette elettroniche proposta nella bozza della Direttiva sui Prodotti del tabacco. Il Professor Stimson argomenta in modo ineccepibile l'importanza di questo favoloso dispositivo, e sostiene che è necessaria una regolamentazione così detta a "doppio binario".
Le considerazioni del professore sono sicuramente applicabili anche all'assurda regolamentazione attualmente in vigore in Italia, che andrebbe assolutamente rivista per favorire l'avvento di quello che potrebbe essere il più grande aiuto nella riduzione dei danni provocati dal fumo di sigarette tradizionali.
 
Di seguito la traduzione della lettera. La versione originale la trovate a questo link:



22 aprile 2013

Onorevole,
Le scrivo relativamente alla bozza della Direttiva sui Prodotti del Tabacco (TPD) ed in particolare l'Articolo 18 che vorrebbe regolamentare i Prodotti Contenenti Nicotina (NCP) - incluse le sigarette elettroniche - come prodotti medicinali.

Dichiarazione di interesse

Sono stato ricercatore (sociologo) per la sanità pubblica presso l'Imperial College London, dove portavo avanti uno dei principali centri di ricerca sulle dipendenze dal punto di vista sociale ed epidemiologico; sono Docente presso la London School of Hygiene and Tropical Medicine; sono membro del gruppo di lavoro dell'Istituto Nazionale per la Salute e l'Eccellenza Clinica (National Institute for Health and Clinical Excellence) che ha preparato le linee guida sulla riduzione dei danni da tabacco (di prevista pubblicazione il 5 giugno 2013). (link: http://www.nice.org.uk/nicemedia/live/14178/63996/63996.pdf)


Sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche (ed altri Prodotti Contenenti Nicotina - NCPs) sono commercializzati come prodotti di consumo, non come medicinali. Questi prodotti sono una nuova tecnologia per la somministrazione di una droga legale ampliamente usata - la nicotina. La sigaretta elettronica è una tecnologia veramente dirompente, somministra un soddisfacente "colpo" di nicotina, ma senza i tossici gas e catrame del fumo di tabacco, usando invece un vapore virtualmente innocuo. Si stima che giro di affari Europeo sia intorno ai 400-500 Milioni di euro ed il mercato delle sigarette elettroniche ha superato quello dei prodotti di Terapia Sostitutiva a base di Nicotina (NRT) - soltanto questo è un indicatore del maggior successo della sigaretta elettronica rispetto ai trattamenti medici a base di nicotina. Questa è un'iniziativa di auto-aiuto determinata dai tanti consumatori che sono passati dalle sigarette tradizionali a quelle elettroniche, senza costi per il servizio sanitario, e senza esortazioni da parte degli esperti di salute pubblica. Un riassunto equilibrato di questi prodotti e le opzioni normative può essere trovato nel briefing 130494REV1 del 27/03/2013 della Biblioteca del Parlamento Europeo.


Proposta di regolamentazione come prodotto medicinale

A mio avviso una normativa che classifichi le sigarette elettroniche come medicinali imporrebbe delle limitazioni ai prodotti contenenti nicotina, rendendoli meno appetibili rispetto alle normali sigarette, e limitandone la disponibilità, aumenterebbero i costi e si ridurrebbero le innovazioni. Il processo è costoso e richiede molto tempo. Gli oneri per essere in regola spazzerebbero via i piccoli produttori, dando un vantaggio immorale ad alcune grandi aziende (come ad esempio le compagnie del tabacco) che possono permettersi i costi per regolamentare i propri prodotti come prodotti medicinali. Una regolamentazione eccessiva non sarebbe nel miglior interesse dei consumatori, in quanto avrebbe l'effetto perverso di mantenere il fumo di tabacco, e gli attuali consumatori privati di questi prodotti tornerebbero a fumare sigarette tradizionali. Il rischio è che una regolamentazione contraria alla nicotina aiuterà a perpetuare il mercato delle sigarette tradizionali. La proposta contenuta nell'articolo 18 di inserire per i prodotti contenenti nicotina l'avvertimento "questo prodotto contiene nicotina e potrebbe danneggiare la tua salute" è discutibile, e una frase più corretta potrebbe essere "questo prodotto contiene nicotina e potrebbe provocare assuefazione, ma espone a rischi notevolmente inferiori rispetto alla sigaretta". Siccome questi prodotti sono prodotti di consumo, i legislatori non devono assicurarsi che il prodotto sia un effettivo aiuto per smettere di fumare. A meno che il produttore non rivendichi gli effetti benefici, non c'è motivo per il legislatore di occuparsi della determinazione dell'efficacia. Molti fumatori hanno trovato prodotti che funzionano per loro, e la concorrenza separerà i prodotti affidabili dagli altri. Una buona regolamentazione dovrebbe prediligere la sicurezza e la qualità e permettere una effettiva comunicazione dei benefici.

Direttiva sui Prodotti del Tabacco - soglie dei livelli di nicotina.

La proposta nell'Articolo 18, di permettere la presenza sul libero mercato di prodotti con livelli di nicotina al di sotto di certi valori, è inutile, sia perché il livello proposto è troppo basso esia perché stabilire livelli di nicotina per questi prodotti (ad eccezione di quelli altissimi) porta ad un equivoco sul modo in cui questi prodotti vengono usati (e certamente su come vengono fumate le sigarette). La concentrazione di nicotina nel dispositivo è praticamente irrilevante, in virtù del fatto che l'utilizzatore aspira fino a quando non avrà raggiunto il livello di nicotina di cui ha bisogno. Queste informazioni sono conosciute da tempo dai ricercatori sul fumo da sigarette.


Regolamentazione come prodotti di consumo

Una buona regolamentazione dei prodotti contenenti nicotina deve assicurare che il prodotto sia sicuro, funzionante, correttamente descritto, incluso la concentrazione di nicotina, e fornire al consumatore accurate informazioni basate su evidenze scientifiche (incluso il ridotto rischio se paragonato al fumo di sigarette). E' errato sostenere che le sigarette elettroniche al momento non sono regolamentate, oppure che l'unica opzione sia di regolarle come medicinali o non regolarle affatto. Le sigarette elettroniche sono già regolamentate da molte normative comunitarie, in particolare:
General Product Safety Regulations 2005, Chemicals (hazard information and packaging for supply) Regulations 2009, Weights and Measures (packaged goods) Regulations 2006, Waste Electronic and Electrical Equipment Regulations 2006, Batteries and Accumulators (placing on the market) Regulations 2008, Consumer Protection (distant selling) Regulations 2000, Control of Misleading Advertising Regulations 1998, Business Protection from Misleading Marketing Regulations 2008, and Unfair Trading Regulations 2008.
Quindi già ci sono misure relative alla sicurezza generale, imballaggio ed etichettatura, sicurezza chimica, la sicurezza elettrica, pesi e misure, pratica commerciale, e la protezione dei dati. Queste norme sono state utilizzate dall'Associazione ECITA (Electronic Cigarette Industry Trade Association) per redigere lo Standard ISE (Industry Standard of Excellence).


Regolamentazione a "doppio binario" - opzione come prodotto di consumo o come prodotto medicinale.

A mio avviso i Prodotti Contenenti Nicotina non andrebbero regolamentati tramite la Direttiva sui Prodotti del Tabacco. La Direttiva si prefigge di controllare l'accesso ai dannosi prodotti del tabacco, quindi non dovrebbe regolamentare i dispositivi che  potenzialmente potrebbero portare enormi benefici alla salute pubblica. Il quadro normativo dei Prodotti Contenenti Nicotina deve sicuramente essere quello di facilitare e incoraggiare la loro diffusione come concorrenti delle sigarette, garantendo al tempo stesso la sicurezza.
Secondo me la strada da seguire è a doppio binario o regolamento parallelo. In questo modo, i prodotti contenenti nicotina come le sigarette elettroniche potrebbero essere venduti come:
(a) prodotti di consumo in conformità con la direttiva sulla sicurezza generale dei prodotti e altre importanti protezioni per i consumatori come già detto sopra;
(b) nel caso in cui un produttore volesse sostenesse che il suo prodotto sia un aiuto terapeutico per smettere di fumare, il produttore dovrebbe avere la possibilità (come ora) di provare ad ottenere le necessarie autorizzazioni in linea con le direttive sui dispositivi medici.


Benefici per la salute pubblica

Come ho detto in una lettera al Times (14 marzo 2013) "sarebbe un paradosso terribile se i legislatori, in nome della sicurezza, finissero per soffocare il mercato delle sigarette elettroniche con la burocrazia, quindi riportando l'equilibrio competitivo a favore delle sigarette ". Stiamo facendo soltanto piccoli progressi nel ridurre ulteriormente la diffusione del fumo di sigaretta - incoraggiare gli attuali fumatori a passare alla sigaretta elettronica potrebbe accelerare questo processo con conseguenti importanti benefici per la salute pubblica.

Cordiali saluti,
Professor Gerry Stimson

mercoledì 11 settembre 2013

ASSOCIAZIONE FIESEL-CONFESERCENTI


Spero di fare cosa gradita riportando quelle che sono state le mie impressioni della riunione che si è tenuta a Roma il giorno 01 settembre 2013 presso la sede Confesercenti, e che ha sancito l'inizio del percorso di costituzione vera e propria.

Credo di poter dire che abbiamo trovato dei professionisti seri e disponibili ad aiutarci in vari modi, e che da subito si sono messi a lavorare per la nostra causa. Già dal giorno dopo hanno iniziato a prendere contatti con le parti in causa e ad emettere comunicati stampa in difesa del nostro settore.
Insieme ad altri dieci rappresentanti sono nel comitato promotore, che in attesa della costituzione vera e propria (che avverrà tra circa venti giorni) è l'organo che si occupa di promuovere le iscrizioni e coordina le attività con lo staff di Confesercenti, quindi al momento siamo anche i referenti verso gli iscritti e verso coloro che si iscriveranno.
Mi permetto di chiedere a tutti voi un "piccolo" sforzo, ricordandovi che se non riusciamo a far sentire la nostra voce il rischio per tutto il settore rimane alto.
Al momento, come sapete, le sigarette elettroniche sono state equiparate a quelle tradizionali con tutti i divieti connessi (pubblicità e divieto di "svapo" nei locali pubblici... esattamente come per le sigarette). Il parere legale degli esperti FIESEL-Confesercenti è disponibile sulla pagina ufficiale dell'associazione, che trovate a questo link https://www.facebook.com/fieselconfesercenti... già che ci siete clikkate mi piace e condividete.
Speriamo che non succeda, ma se qualcuno vi dovesse contestare una multa per le infrazioni esposte sopra, siete pregati di NON affidarvi ad azioni isolate, ma rivolgetevi subito alla nostra associazione che tramite l'ufficio legale di Confesercenti saprà consigliarci per il meglio.

Per quanto riguarda l'iscrizione (che mi auguro siano numerose) ci sono da sapere alcune cose:
1. L'iscrizione è di € 100 per il 2013 e darà diritto di voto per l'assemblea costituente oltre a tutti i vantaggi propri di Confesercenti (convenzioni, servizi vari etc.);
2. Se siete già iscritti a Confesercenti diverrete automaticamente iscritti a FIESEL, quindi avete diritto di voto il giorno dell'assemblea costituente per nominare gli organi collegiali. In merito a questo vorrei condividere con voi una buona notizia: In tutta Italia risultano già iscritti a Confesercenti (e quindi a FIESEL) circa 400 operatori, che sommati a quelli che si iscriveranno in questi giorni daranno una leggittimazione alla nuova associazione, ovviamente non basta... servono più iscrizioni possibile per acquisire quei numeri che daranno più forza alla nostra voce.

L'iscrizione potrà essere effettuata recandosi direttamente alla Sede Provinciale della Confesercenti oppure on line, per la procedura on-line rimando alla mail che abbiamo inviato a quelli che erano presenti alla riunione del 01-09-2013, che riporto di seguito:

MODULO PER ISCRIZIONE CONFESERCENTI

A seguito della costituzione del Comitato promotore della F.I.E.S.EL. - operativo dal 1 settembre scorso nell’ambito di Confesercenti, ed al fine di acquisire il diritto di partecipazione all’Assemblea costitutiva della Federazione di categoria, si è stabilito per l’anno 2013 di versare una quota associativa pari a 100,00€.
Il pagamento della quota di iscrizione a Confesercenti dovrà avvenire a mezzo bonifico bancario intestato alla Infoass Consulting s.r.l. a cui è stato affidato il servizio di tesoreria.

Si prega di seguire le seguenti istruzioni: cliccare il collegamento che trovate più in basso, compilarlo con i vostri dati e dare invio, si aprirà una pagina con un modulo precompilato che firmerete e invierete via mail o fax assieme al CRO di avvenuto pagamento.

E' indispensabile come causale del bonifico inserire il codice che vi arriva via Email

in ogni caso presso la vostra casella mail riceverete il modulo compilato per effettiare il bonifico in Banca
Per iscriversi compila e stampa il modulo di adesione a Confesercenti a questo link: www.fiesel.org

N.B.
Al momento dell'accettazione si conferma di aver preso visione dello statuto di Confesercenti che trovate al link: www.confesercenti.it/wp-content/uploads/2013/06/Statuto-depositato.pdf

Spero di essere stato esaustivo e comunque rinnovo la mia disponibilità per qualsiasi chiarimento o problema.

domenica 8 settembre 2013

Io non fumo - svapo

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO:



Lettera aperta alle istituzioni:
La legge 99/2013, lede completamente i diritti liberali , tanto decantati in campagna elettorale, di tutti quei disoccupati, o quasi, diventati piccoli imprenditori, in quanto l'Italia non offriva alcun'altra opportunità lavorativa. Aprire era semplice, con i risparmi di famiglia ed un piccolo prestito, avevi la possibilità di recuperare l'autostima personale e non finire suicida, sotto un ponte.
Con grande passione, abbiamo sfidato la crisi e siamo cresciuti controcorrente, fino a quando le lobbies non hanno rilevato notevoli ammanchi di denaro, ed hanno scatenato tutto il loro potere contro di noi operatori e-cig.
In un primo momento abbiamo ricevuto attacchi dagli organi di stampa, che davano rilievo a false notizie, vedi esplosioni di cartomizzatori, possibile solo se invece del liquido, metti nel suo interno il tritolo, alla presenza di sostanze cancerogene dentro i liquidi, presenti solo su 1 dei 21 esaminati, di provenienza dubbia ed extracomunitaria, ma era più comodo fare di tutta l'erba un fascio e danneggiare tutti, compresi i produttori italiani che sono i più stimati al mondo.
L'uscita di questi articoli era ad orologeria, appena si rilevava una ripresa delle vendite, arrivava puntuale l'articoletto.
Tutto ciò ha portato l'opinione pubblica a pensare che la e-cig, sia più dannosa della sigaretta classica.
Fortunatamente, la verità viene sempre a galla, tutte le indagini svolte, confermano che il nostro prodotto, rispetto alla sigaretta classica ė molto molto meno dannosa.
Quando la bufera sembrava superata, per regolamentare il nostro settore, il governo ė intervenuto con un decreto legge, da convertire in legge entro 60 giorni, senza nessuna ragione per motivare tale urgenza e soprattutto senza sentire i tecnici del settore, per meglio comprendere le problematiche.
Tale procedura risulta altamente scorretta, sia per i motivi sopracitati, sia perché i 60 giorni per la conversione in legge venivano dimezzati per le vacanze estive e tali tempi rimasti a disposizione sono stati dal parlamento utilizzati, per discutere argomenti ben più importanti e di interesse generale, come aumento IVA e rinvio IMU, contenute nello stesso decreto.
Il risultato per noi é stato devastante, perché tutti gli emendamenti proposti non sono stati neanche presi in considerazione.
Contestiamo quanto segue:
Senza alcun dato a sostegno di tale provvedimento, contrariamente a tutte le analisi di laboratorio, che sostengono che il vapore prodotto dalle sigarette elettroniche non sia dannoso, nel tutelare la salute pubblica, da cosa non si sa, ha proibito lo svapo in luoghi pubblici, costringendo gli svapatori a recarsi presso appositi spazi destinati ai fumatori, obbligandoli di fatto a respirare il fumo passivo che oltre a danneggiarli in egual modo dei non fumatori, li invoglia a riprendere a fumare. Tutto ciò é inaccettabile, se fatto da chi a cuore la salute pubblica. La beffa più grande deriva dal fatto che nei nostri locali, essendo pubblici, non si potranno più eseguire le prove gratuite, che sono alla base del nostro successo.
Contestiamo altresì il divieto di pubblicità, trattandosi di un prodotto nuovo ed all'avanguardia, dovrebbe essere il governo ad effettuare delle pubblicità progresso, per incentivare la diffusione, mentre assurdamente ci viene vietato di esporre i nostri prodotti nelle nostre vetrine.
Continuando ad analizzare la stessa legge, contestiamo la volontà di voler tassare gli hardware del 58,5%, in quanto oltre a danneggiare la diffusione, lo sviluppo di nuovi sistemi, il conseguente calo della domanda, dovuto all'incremento dei prezzi, che dimezzerebbe la convenienza rispetto alle sigarette classiche, provocherebbe la chiusura di migliaia di negozi e quindi un notevole incremento della disoccupazione giovanile.
Volendo trascurare tutto questo, ricordiamo che tale norma ė impraticabile, in quanto molti componenti sono identici a quelli della telefonia e gli svapatori li comprerebbero altrove.
Le nostre batterie possono essere utilizzate come luci a led, come ventole per anziani e se la norma non cambierà, da gennaio le vendite di questi articoli lieviteranno vertiginosamente.
Abbiamo altresì brevettato, delle App per Smartphone che ci permetteranno di svapare con i cellulari, tassiamo pure questi?
Come vedete,la norma, non potrà essere applicata e potrebbe creare solo danni irreparabili, in quanto molti giovani che saranno costretti a chiudere, stanchi di questa incompetenza scapperanno all'estero.
Per quanto concerne la tassa sui liquidi, troviamo fondamento solo sulla possibilità di tassare la nicotina, in quanto é l'unico prodotto che potrebbe realmente sostituire il consumo del tabacco, mentre troviamo assurdo tassare i liquidi a nicotina zero, in quanto sono paragonabili al beneficio di una caramella.
Fino a poco tempo fa, stanchi dell'oppressione fiscale, si diceva che in Italia si sarebbe arrivati a tassare l'aria, pensavo fosse una battuta ed invece ci siamo arrivati.
Chiunque dei tecnici del settore avrebbe potuto evitare al governo di commettere tali errori, ma lo stesso ritenendo inopportuno contattarci ha emanato una legge orrenda degna di uno stato del terzo mondo.
Criticare ė semplice, passiamo ad analizzare le proposte.
Noi proponiamo che il nostro settore venga disciplinato, con l'istituzione di un corso obbligatorio per almeno 1 operatore ad unità commerciale, che possa ricevere le giuste formazioni, in merito alle normative EMC LVD, Rohs e marchiature C.E. , nonché la formazione in merito al contenuto dei liquidi ed alla correttezza dell'etichettatura dei prodotti venduti. Tale corso a pagamento sostenuto presso le Spresal territoriali, darà al nostro settore professionalità, eviterà il propagarsi di false informazioni, di importazioni selvaggie e pericolose alla salute pubblica e garantirà entrate economiche allo stato, nonché assunzione di nuovi formatori pubblici.
Ricordate prevenire é meglio che curare.
Istituire formazione non solo accresce la cultura degli italiani, ma tutela la salute pubblica ed evita sequestri e sanzioni, che contribuiscono ad allontanare i cittadini dalle istituzioni.

Cordialità
Uccheddu Bruno

lunedì 2 settembre 2013

Anche chi dovrebbe difendere i consumatori fa disinformazione.

E' veramente triste assistere al festival dell'assurdo e del paradosso. Questi signori di "Altroconsumo" che da anni si "spacciano" per difensori dei diritti dei consumatori, e devo ammettere che in parteè anche vero, sono però troppo spesso superficiali e, a mio avviso, in totale malafede. Non vorrei neanche menzionare, ma mi vedo costretto a farlo, il modo che utilizzano per convincere il consumatore di turno a sottoscrivere un abbonamento con loro. Chi di voi non ha mai ricevuto una mail con allettanti ricchi premi e cotillion oppure un depliant nella cassetta della posta, alzi la mano - vedo pochissime mani alzate. Ma passiamo all'articolo in questione, che vi invito a leggere a questo indirizzo http://www.altroconsumo.it/salute/nc/news/sigarette-elettroniche-qual-e-la-verita. Come, troppo spesso ormai siamo abituati a vedere, il titolo dell'articolo è "sensazionalistico" e soprattutto fuorviante, si perchè titolare un'articolo "E-cigarette tossiche?" è un modo subdolo di disinformare, visto che all'interno dell'articolo si dice più volte che le e-cigarette (come le chiamano) sono MOLTO MENO tossiche di quelle tradizionali. Quindi perchè non titolare "E-cigarette meno tossiche di quelle tradizionali!". Vogliamo parlare della spiegazione di come è fatta la sigaretta elettronica e della figura? A me personalmente fa sorridere. Conclusione: Per quanto mi riguarda avevo già "BOCCIATO" Altroconsumo da anni, questo articolo ha soltanto confermato (qualora ce ne fosse stato bisogno) che il Consumatore (in questo caso con la c maiuscola) farebbe sempre bene a pensare con la sua testa e soprattutto non dovrebbe MAI affidarsi alla cieca a nessuno.